Singfulness “on stage”

Ascoltare e lasciare che i suoni si sovrappongano liberamente, creando substrati vocali ritmici, armonici e melodici … Una nuova esperienza per cantare insieme liberamente, senza necessariamente essere dei “cantanti”, ma semplicemente “strumenti” a disposizione della Musica.

 

Singfulness “on stage” nasce dall’esperienza di Improvvisamente Canto!” che da anni unisce molte persone appassionate di improvvisazione vocale a cappella ed in particolare, è il frutto di una ricerca basata su attente osservazioni, ascolto e considerazioni che ci hanno portato a vedere l’improvvisazione corale a cappella non solo come una divertente  e gioiosa modalità  di utilizzo della propria voce, ma anche come un percorso per migliorare le proprie capacità di vivere il presente, ponendosi innanzitutto in ascolto e quindi partecipando alla creazione della musica senza alcun preconcetto estetico, semplicemente respirando l’energia delle circlesong e delle interpretazioni più estemporanee. Canto armonico, esercizi di ear training, ritmici, melodici ed armonici, per sviluppare capacità di ascolto e reattività vocale, ma anche per favorire una maggiore consapevolezza, assenza di giudizio, fiducia, autostima, accettazione dell’errore, valorizzando il contributo di tutti e seguendo il flusso energetico che si crea nota dopo nota, respiro dopo respiro.

Una proposta ad elevata componente innovativa e creativa, finalizzata alla creazione di uno spettacolo con repertorio totalmente improvvisato basato su diverse forme estetiche, realizzate dalla sovrapposizione di pattern melodico ritmici e liberi movimenti.

A Torino: il martedì dalle 21 alle 23
presso l’Associazione Passi di Pace, c.so Casale 309, Torino.
A Cuneo: il giovedì dalle 19 alle 21
presso “Voci Libere” via del Mulino 45/m – San Rocco Castagnaretta,  Cn.

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Il canto: una pratica mindfulness

La bellezza delle cose spesso sta nella loro semplicità. Come per il canto. Altre volte la magia delle cose sta nella loro complessità, nascosta nel loro continuo mistero. Come il canto, l’amore o vivere il presente. Ho letto che alcuni ricercatori ritengono che l’orecchio umano sia troppo complesso per pensare che sia fatto solo per sentire il linguaggio. Noi siamo progettati per ascoltare suoni molto più complessi e articolati. Siamo fatti per ascoltare e fare musica… che nella sua forma più primitiva, intima ed essenziale, significa cantare. I benefici del canto, come ben sappiamo, sono innumerevoli sia a livello fisico che psicologico. Cantare rilascia dopamina e ossitocina nel cervello, riducendo la produzione degli ormoni e sostanze tipiche dell’ansia, dello stress e responsabili dell’alta pressione sanguigna, aumentando di conseguenza il nostro livello di benessere e felicità. Cantare, oltre a metterci in contatto con il nostro corpo, ha la potenza di aprire i nostri cuori, muovere le nostre emozioni, esprimere cose che non verrebbero espresse diversamente.

Ma oltre a tutti questi benefici, cantare ci porta nel momento presente. E’ un esercizio che ci invita costantemente a stare nel qui e ora, è in qualche modo una modalità per meditare… è mindfulness… e come tale può davvero essere una pratica trasformativa. Cantare ci risveglia ad una vita più consapevole e serena, perché strettamente connessa al nostro respiro, conferendoci una maggiore apertura e connessione con le altre persone e con il mondo. Chi può farne a meno?

E’ una pratica che, come diceva Jo Estill, l’ideatrice del metodo VoiceCraft (oggi Estill Voice Training), “non è diversa da una pratica sportiva”, in cui specifici muscoli vengono attivati per ottenere il suono che desideriamo. E facendo questo si bruciano calorie e si fa crescere la quantità di ossigeno nel nostro cervello, facendoci sentire più vivi, attenti e presenti. Cantare ci riporta a casa e ci fornisce una via per una vita più presente e gioiosa. Cantare è per tutti. Tutti possono e dovrebbero cantare. Se puoi parlare, puoi cantare. Eppure per alcune persone il canto e quindi l’uso della propria voce a fini espressivi è una pratica troppo intima. La nostra voce infatti fa spesso da specchio a ciò che siamo, rivelando una parte di noi che per qualcuno è “troppo privata”. Cantare in effetti ci rende vulnerabili e quindi ci richiede il coraggio di aprirci al mondo per farci ascoltare. Accettare di essere vulnerabili ci permette di aumentare la nostra sensibilità e quindi la nostra capacità di connessione con gli altri. In altre parole la vulnerabilità, a cui nessuno di noi può sottrarsi, è da considerarsi come una risorsa, piuttosto che un motivo di debolezza. Si dovrebbe cantare almeno una volta al giorno… una canzone qualsiasi, perché mentre cantiamo la nostra presenza aumenta, permettendoci di entrare più in contatto con noi stessi ed avere una serie lunghissima di benefici. E allora usiamo il canto per cambiare le nostre vite. Cantare ci guarisce da dentro. Cantare ci aiuta a connetterci con Dio. Tutto nell’universo vibra. Il suono è vibrazione. Tutto è suono, tutto canta! In principio c’era il suono…

 

 

Improvvisamente Canto! … su “Vivere sostenibile”

La voce è lo strumento più antico, il più naturale, il più ricco e più versatile, il più completo, profondamente intimo e personale, inimitabile, irrinunciabile!

Noi tutti usiamo la voce dal primo secondo della nostra vita. Nasciamo infatti piangendo e impariamo negli anni un linguaggio che ci permette di dialogare con chi ci sta attorno, ma nessuno ci ha mai detto come usare questo strumento “fantasma” che non si vede e non si può toccare. Per tale motivo la voce è lo strumento più istintivo, ma spesso anche il meno valorizzato perché troppo scontato.
Cantare è un’esperienza che tutti siamo in grado di fare, al di là delle nostre abilità innate. Lasciare che la voce fluisca, dando vita alle melodie più diverse, costituisce un atto di liberazione di una parte di noi che vive attraverso l’interpretazione della canzone stessa. Cantare è liberatorio, sia che si svolga da solisti o in coro. Studi scientifici dimostrano da tempo la potenza terapeutica del canto a tutte le età, dai bambini agli anziani, anche se con scopi ed obiettivi diversi. Le vibrazioni, le risonanze del suono (non solo vocale) portano infatti grandi benefici a chi ascolta abitualmente musica e ancora di più a chi pratica attività canore in prima persona. 
Il canto ha proprietà terapeutiche straordinarie, non solo perché, come scriveva De Cervantes, spaventa le malattie e le fa fuggire, ma anche in quanto contribuisce ad aumentare l’autostima, il benessere e la felicità. Il canto favorisce l’aggregazione sociale e fa bene al cuore, alla respirazione, all’apparato muscolare superiore, alla circolazione sanguigna e alla mente. Pazienti vittime di infarti o di disturbi cardiaci hanno confermato che cantare li ha aiutati nel recupero dalla malattia e cliniche psichiatriche hanno scoperto che fare parte di un coro aiuta in molti casi i ricoverati più dell’analisi junghiana. Credo che i medici dovrebbero inserire nelle loro ricette un antico rimedio naturale: cantare due volte al giorno.
Non tutti sanno però che il canto può essere praticato non solo in modo tradizionale, interpretando canzoni (a prescindere dal genere), ma anche improvvisando in gruppo… creando cioè in tempo reale melodie, ritmi ed armonie estemporanee molto divertenti. Lo strumento vocale racchiude infatti la potenzialità di una piccola orchestra: la risonanza delle 5 vocali può dare vita agli strumenti più naturali, mentre le consonanti possono generare un sorprendente set di percussioni. Con le nostre 2 corde vocali, noi siamo infatti in grado di imitare il suono di svariati strumenti, creando atmosfere molto coinvolgenti, semplicemente sovrapponendo linee vocali ritmiche e melodiche, senza necessariamente essere dei “cantanti”, ma semplicemente “strumenti” a disposizione della Musica. Questa pratica costituisce anche un modo per imparare ad ascoltare ed ascoltarsi, nella ricerca del qui e ora, seguendo Il flusso energetico che si crea nel gruppo, nota dopo nota, respiro dopo respiro. Un’attività in cui ciascuno partecipa secondo le proprie capacità.
L’improvvisazione corale a cappella (cioè senza strumenti) è piuttosto diffusa nei paesi del nord Europa, mentre è ancora piuttosto sconosciuta in Italia. Una modalità di canto divertente, affascinante e liberatoria, che può essere esercitata in gruppi di due o tre persone, così come con un centinaio di coristi o più. Non ci sono limiti, né controindicazioni. Bisogna provare. Farete senza dubbio una bellissima esperienza.
Roberto Demo – “Vivere Sostenibile” – marzo 2017

Nota per Nota

VxA Nota per NotaL’abbiamo chiamato “Nota per Nota” per sottolineare quanta cura ci abbiamo messo nel realizzarlo.  Il primo cd di Voci per Aria, il gruppo vocale/corale nato da qualche anno dai miei corsi ormai quasi ventennali di CorOrchestra, rappresenta per me e per tutti i coristi una grandissima soddisfazione, un traguardo raggiunto con grande dedizione ed impegno.
Ma la soddisfazione più grande per me, al di là delle note, sta nell’aver messo insieme un gruppo di persone davvero eccezionali. Ho scritto nelle note di copertina:

Si chiama “Voci per aria” ed è un pianeta fuori dal mondo, sospeso tra le stelle e immerso nella musica. Per visitarlo non sono richieste doti canore eccezionali, bensì semplicemente umane… Solitamente i coristi arrivano uno alla volta, come gocce di un distillato prezioso. La nostra carta d’identità è il sorriso e l’abbraccio con cui ci accogliamo ogni volta.
È un pianeta fatto di suono, fiducia e allegria, fatto per godere insieme delle nostre voci e del reciproco sostegno… è un piccolo spazio in cui magicamente spesso si riceve più di quanto si dà. Un posto che se non ci fosse, lo si dovrebbe inventare… ma per fortuna l’abbiamo creato noi!
Sia benvenuto chiunque voglia portare il proprio sorriso in questo gruppo fantastico e metta a disposizione un po’ del proprio tempo e la propria voce per arricchire di armonici il nostro suono e nutrire la nostra anima di energia positiva.  Venite a cantare con noi !

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Venerdì 10 febbraio presenteremo ufficialmente la nostra creatura, al Teatro Toselli di Cuneo (vedi locandina), in occasione del cinquantennale dell’associazioe LVIA (nostro preziosissimo sponsor) con la quale collaboriamo da tempo raccogliendo fondi per i loro vari progetti in Africa.
Per l’occasione un ricordo appassionato va a Marco Giurisato, prematuramente scomparso nel dicembre scorso, amico e fonico la cui professionalità ci ha permesso di registrare e mixare nel suo studio le nostre canzoni, con grande cura e qualità.

Cantare in coro? Come lo yoga fa vivere (e respirare) meglio

Una nostra amica ha bocche su nerocondiviso poco tempo fa su Facebook un interessante articolo de La Stampa, che riassumo qui per voi.

Il titolo è di per sé già molto eloquente…

Cantare in coro allunga la vita, riduce lo stress e ha per l’organismo umano gli stessi benefici di una lunga seduta di yoga: è stato scientificamente provato da una meticolosa ricerca dell’università di Goteborg, in Svezia.

Gli scienziati hanno monitorato le reazioni dell’organismo di un gruppo di giovani coristi e hanno fatto una scoperta sorprendente: i loro battiti del cuore si sincronizzavano già dopo le prime note. Cantare insieme produce inoltre un effetto calmante molto simile a quello dello yoga, dovuto al controllo della respirazione che il canto richiede.

«Il canto – ha spiegato il professor Bjorn Vichoff, responsabile della ricerca – è una forma di respirazione controllata, che in sostanza come lo yoga insegna ai polmoni a respirare meglio».

I benefici dovuti a una buona ossigenazione sono numerosi: si riduce lo stress, ci si rilassa, si rafforza il sistema immunitario, si attenua la fatica, si migliora l’umore…

Il «Journal of Music Therapy» ha elencato già nel 2004 un consistente elenco di terapie musicali che possono essere adottate negli ospedali e negli ospizi, semplicemente convincendo i pazienti a cantare insieme. Alcune malattie senili, come la demenza, possono essere combattute organizzando un coro serale, che abitua i pazienti a ricordare le parole e i tempi dei brani. La Yale University, a sua volta, ha svolto una ricerca nel Connecticut, dimostrando che nelle cittadine che avevano un coro l’età media della popolazione era sensibilmente più alta.

Ma ci sono altri benefici, di carattere psicologico, che derivano dal cantare insieme. Nel coro non c’è spazio per il narcisismo, chi fa sentire troppo la propria voce viene ripreso… Stare nel gruppo ti protegge e ti rilassa, e i migliori cori sono quelli nei quali non emergono mai singole voci e il canto è un insieme armonico. Nel complesso quello che si crea è un gruppo omogeneo e solidale.

Forse anche per questo c’è uno stretto legame tra l’abitudine a cantare insieme e la coesione dei cittadini di un Paese.

Insomma, aggiungo io, ci sono solo pro e nessun contro a cantare in un coro, quindi…Venite a cantare con noi!!!

PM

Per chi volesse leggere l’intero articolo, ecco qui il link:

http://www.lastampa.it/2013/07/17/societa/cantare-in-coro-come-lo-yoga-fa-vivere-e-respirare-meglio-Qd3Uw0YGAQOTXFx8NvC80N/pagina.html

 

Voci per Aria e Improvvisamente Canto! … a Roata Rossi (Cn)

Il gruppo vocale ” Voci per Aria” e il gruppo di improvvisazione corale a cappella “Improvvisamente Canto!” si sono esibiti domenica 10 maggio, in un concerto a scopo benefico nel teatro parrocchiale di Roata Rossi (CN), per sostenere le spese dei lavori in corso presso l’asilo e il teatro parrocchiale.
E’ stato un concerto “semi-improvvisato”: si sono infatti alternati i brani arrangiati cantati da ” Voci per Aria”, con momenti totalmente improvvisati da “Improvvisamente Canto!”
Attraverso la pratica delle circlesongs, il coro e il pubblico sono stati coinvolti nell’improvvisazione e la platea, dapprima un po’ timida, si è lasciata ben presto catturare dalla magia della musica improvvisata, cantando (anche al microfono!) e suggerendo i temi per le improvvisazioni…
Ne sono seguiti grandi applausi carichi di entusiasmo, con commenti e ringraziamenti emozionati ed emozionanti a fine concerto.
Ogni volta aleggia un profondo stupore per quanto la musica abbia il grande potere di unire e rallegrare le persone … ogni volta è una bellissima festa!     PM

 

Voci pre Aria Roata Rossi

Voci per Aria a Boves

Voci per Aria BovesDomenica 22 marzo “Voci per Aria” e “Improvvisamente Canto!” hanno dato vita a un concerto per l’associazione LVIA, presso il teatro Casa don Bernardi a Boves (Cn).
Tra brani arrangiati e improvvisazioni, il pubblico ha partecipato con grande entusiasmo all’evento, lasciandosi coinvolgere tra pattern ritmici e melodici.

Il prossimo appuntamento ora è fissato per domenica 10 maggio

Nuovo video didattico

Brother Sun sfondo biancoIl week end del 7-8 febbraio è stato molto intenso, ricco di energia e soddisfazioni.
Sabato 7 si è svolto il seminario con il Brother Sun Gospel Choir, presso il Convento del Monte dei Cappuccini. Una giornata in cui abbiamo parlato di anatomia dello strumento vocale, tecnica vocale, ear training, ritmica ed ovviamente abbiamo applicato il tutto ad un paio di brani di repertorio. Per l’occasione è stato girato anche un video, che potete trovare nella pagina “Seminari e Corsi” del mio sito.

Domenica 8 invece si è tenuto il terzo incontro mensile di “Improvvisamente Canto! … tutto il giorno”. Una giornata di profonda condivisione, attraverso il suono delle propria voce. Suoni vocali e movimento… sempre in ascolto reciproco… alla ricerca di una mente di gruppo che plasmi le più diverse composizioni istantanee, nota dopo nota, respiro dopo respiro… Un percorso che sta poco alla volta prendendo forma, regalandoci momenti di profondo coinvolgimento e grande entusiasmo!!

Prossimo appuntamento domenica 8 marzo !

Workshop di improvvisazione corale a cappella

In occasione di Paratissima 2014,  la Cooperativa Paradigma e l’Associazione Tablò vi aspettano per tre giorni di arte, teatro e divertimento a Casa Paradigma in Via Taggia 25/a

Venerdì 7 novembre dalle ore 20 Apericena a cura dei volontari di Casa Paradigma
Apericena + bibita – offerta da 10 euro  (il ricavato viene devoluto per la raccolta fondi di Casa Paradigma). Posti limitati – Prenotazione Obbligatoria

ore 21-22.30
Workshop di improvvisazione corale a cappella a cura di Roberto Demo.

Ingresso libero – Posti limitati – Prenotazione Obbligatoria