Cose che non tutti sanno sui canti di Natale…

Silent night

E’ una delle più note canzoni natalizie, dal titolo originale Stille Nacht, Heiligen Nacht, “quieta notte, santa notte”: le parole furono scritte nel 1816 dal prete salisburghese Joseph Mohr che le tenne nel cassetto in attesa di trovare qualcuno che potesse metterle in musica. Due anni dopo trovò Franz Gruber, allora maestro elementare e organista a Oberndorf: fu lui a comporre la musica, che suonò nella vigilia di Natale del 1818. Da allora fu tradotta in numerose lingue e riproposta in molte diverse versioni: Voci per Aria esegue la versione inglese nell’arrangiamento polifonico dei Swingle Singers, molto suggestivo ed originale.

White Christmas

La canzone fu scritta da Irving Berlin, il testo è ispirato ai giorni di Natale in cui si verificano spesso nevicate. La mattina dopo aver scritto la canzone, Berlin corse al suo ufficio e disse alla sua segretaria: “Prendi la penna, prendi appunti su questa canzone. Ho appena scritto la mia migliore canzone; diavolo, ho appena scritto la migliore canzone che chiunque abbia mai scritto!”. Infatti, con 50 milioni di copie, è il singolo discografico più venduto della storia!

L’incisione più famosa di White Christmas è quella cantata nel 1942 da Bing Crosby: arrivata in 1ª posizione nella classifica Billboard dei singoli per 11 settimane e premiata con l’Oscar alla migliore canzone nel 1943 ed il Grammy Hall of Fame Award nel 1974. Della canzone sono state eseguite innumerevoli versioni, di cui molte in lingua italiana con il titolo Bianco Natale. Il testo della versione italiana fu scritto da Filibello.

Carol of the bells

Conosciuta anche come Ukrainian Bell Carol, è una celebre canzone natalizia scritta nel 1936 dal compositore statunitense Peter Wilhousky, la quale è basata su un rifacimento melodico di un canto natalizio del compositore ucraino di fine ottocento Mykola Leontovyč,  intitolato Ščedryk (ščedrykvka in lingua ucraina significa “Canto di Capodanno”). Si tratta di un brano che in Ucraina è tradizionalmente intonato la sera del 13 gennaio, vigilia del Capodanno secondo il Calendario giuliano.

Il movimento di Ščedryk è un allegretto eseguito di solito da un coro a cappella a quattro voci. La principale caratteristica è il canto “ostinato” di un disegno ripetitivo di quattro note che attraversa l’intero brano.

Il testo di Wilhousky, che si compone di sette strofe, parla della gioia nell’aspettare il momento tanto atteso e nell’ascoltare il suono delle campane il giorno di Natale. Il testo originale ucraino non parla del periodo natalizio, ma fa riferimento al vecchio Capodanno, che si svolgeva in primavera, e parla di una rondine che va a far visita ad una famiglia contadina, augurando un anno prospero.

Jingle bells

E’ una delle canzoni natalizie più conosciute e cantate al mondo; è stata scritta da James Lord Pierpont e pubblicata nell’autunno 1857 con il titolo One Horse Open Sleigh. Anche se è associata al Natale, in origine la canzone era stata scritta per essere cantata durante il giorno del ringraziamento. Nel corso degli anni, Jingle Bells è stata cantata e registrata da numerosi artisti tra cui Louis Armstrong, i Beatles, Frank Sinatra, Luciano Pavarotti e altri cantanti con numerose versioni della canzone.

Tu scendi dalle stelle

Nota anche come Canzoncina a Gesù Bambino o più semplicemente A Gesù Bambino, è un canto di Natale composto nel dicembre 1754 dal vescovo e santo campano Alfonso Maria de’ Liguori, derivato come versione in italiano dall’originale in lingua napoletana Quanno nascette Ninno.

Il motivo, scritto in 6/8, è uno tra i più famosi canti natalizi italiani, e richiama vagamente il suono delle zampogne. Il testo presenta numerose varianti a seconda delle edizioni, frutto in parte di interventi successivi dello stesso autore, ma altre da attribuire senz’altro alla tradizione popolare che presto si impadronì del brano.

Oh happy day

E’ una canzone gospel, sviluppata a partire da un inno del XVIII secolo.

Il testo celebra il “giorno felice” (oh happy day) in cui Gesù “lavò i miei peccati (washed my sins away) e insegnò a “guardare, lottare e pregare” ed a essere felici ogni giorno. In Italia è erroneamente considerato un canto natalizio a causa della pubblicità di una nota marca di vini spumanti proposta dal 1983. In realtà si tratta di un inno pasquale di resurrezione, ma ora ce ne serviamo ugualmente per augurare a tutti Buon Natale!