Come nasce una canzone: Under pressure

Nel 1981, nella pacifica Svizzera, a Montreux, in uno studio di registrazione di proprietà dei Queen, nacque quasi per caso questo brano meraviglioso: un testo che ancora oggi identifica perfettamente il male di vivere della nostra società, e un ritmo che ancora oggi carica la mente di energia. La storia del brano l’ha raccontata Brian May in una intervista per il Daily mirror del 2016

David Bowie si trovava per caso in Svizzera mentre i Queen erano in studio a registrare, e così, come si fa tra amici, passa a salutarli. Freddy propone a David di fermarsi per improvvisare insieme, dicendo: “Proviamo, qualcosa accadrà”. Fra i vari tentativi, si fa strada quel riff di basso iniziale, che tutti conosciamo, e che dà il via al pezzo. Poi ciascuno provò a infilare nella musica la voce e un testo. Fu Freddy a tirar fuori quel meraviglioso fraseggio iniziale che, insieme al giro di basso, attira l’ascoltatore dentro al brano come una forza di gravità. Questo mix fu la traccia grezza del pezzo, che inizialmente venne chiamato “People in the street”. In seguito fu Bowie a imprimere il suo apporto, con la collaborazione di Roger Taylor, cambiando il titolo in “Under pressure”. I Queen lo lasciarono fare. Il brano uscì nel 1981, ma fu pubblicato in un album dei Queen l’anno dopo. Tutti gli artisti che collaborarono furono dichiarati autori. Volò subito nelle classifiche anche grazie ad un video molto particolare che ne sottolinea i testi, opera del regista Davide Mallet.

Il brano parte con quel giro di basso semplice e dolce, subito accompagnato dal fraseggio di Freddy, che è quasi una canzone allegra da bambini, nelle immagini del video si vede gente che va e viene per le strade e nelle metropolitane stracolme.

Ma la tragedia sta dietro l’angolo: appaiono volti terrorizzati o mostruosi, e spezzoni di immagini drammatiche del cinema muto degli anni ’20: La corazzata Potemkin, Nosferatu, Dr. Jekill e Mr Hyde. Con la parola “pression” tutto esplode “la pressione distrugge gli edifici, divide le famiglie, manda le persone in mezzo alla strada”. Metafora dello straniamento e dell’alienazione della vita moderna.

Freddy aveva enormi capacità vocali, sia interpretative che di fraseggio. David aveva la stabilità musicale necessaria per tenere insieme tutto il pezzo con un grande equilibrio: la chiusura con lo schiocco delle dita è semplice ed elegante, quasi a dire: “pensateci, noi ve l’abbiamo detto”.

Il risultato è strepitoso ed estremamente originale: quando due straordinari e diversissimi talenti si incontrano, tutto diventa possibile!

Purtroppo i due non l’hanno mai più eseguita insieme live. Dopo la morte di Freddy, David la eseguì con Annie Lennox al live del 1992 in sua memoria, col resto dei Queen: interpretazione indimenticabile. Annie, com’è sua abitudine, ci mise molto pathos.

Ora ci mancano molto entrambi, e mancano molto alla musica.