Zombie fu pubblicata come primo singolo tratto dal secondo album de The Cranberries. Fu composta da Dolores O’Riordan nel 1993 in memoria di due ragazzi, Jonathan Ball e Tim Parry, rimasti uccisi in un attentato dell’IRA a Warrington in Inghilterra il 20 marzo di quell’anno.
Zombie è la prima canzone dal contenuto politico scritta da Dolores O’Riordan e anche musicalmente si discosta dalla precedente produzione del gruppo. La canzone è un aggressivo e arrabbiato pezzo grunge in cui la voce, solitamente dolce e solare della cantante, appare insolitamente dura, in linea con la crudezza del testo. Si tratta di una chiara denuncia della situazione di violenza in cui ancora versava l’Irlanda del Nord. Nel testo richiama le vicende della rivolta di Pasqua del 1916: “It’s the same old theme since nineteen-sixteen“.
La rivolta costituì un banco di prova per l’impiego, per la prima volta nella storia, dei carri armati, da lì a pochi mesi utilizzati anche nelle operazioni della Prima guerra mondiale. Fu sedata in sei giorni, ed i suoi leader furono processati dalla corte marziale e poi tutti giustiziati. Nonostante il suo insuccesso, l’episodio è oggi considerato uno dei punti saldi per la futura creazione dell’attuale Repubblica d’Irlanda.
Innumerevoli sono i riferimenti artistici e letterari a questo periodo storico e a questa martoriata regione, il cui popolo ha da sempre la musica nel suo DNA. Tra questi, il film La figlia di Ryan si svolge in Irlanda nel periodo immediatamente successivo alla rivolta di Pasqua; all’inizio del film il personaggio interpretato da Robert Mitchum riferisce ai suoi compaesani delle esecuzioni dei patrioti a Dublino.
Nel romanzo “Una stella di nome Henry”, di Roddy Doyle (autore del mitico “The Commitments”) due fratellini Henry e Victor fuggono di casa per sottrarsi alla violenza e alla miseria, rifugiandosi nei quartieri più malfamati della vecchia Dublino, luoghi della sua storia: dalla Rivolta di Pasqua del 1916, dopo un’adolescenza passata nella Liberty Hall dei sindacalisti dello Sinn Féin, fino ad arrivare alla guerra d’indipendenza irlandese del 1920-21, e alla guerra civile del 1923.
Nel film “Giù la testa” di Sergio Leone, il motociclista interpretato da James Coburn è John Mallory (Séan, in irlandese, da cui il leitmotiv ricorrente nella stupenda colonna sonora di Ennio Morricone), un esperto dinamitardo ed ex rivoluzionario dell’IRA trapiantato nella rivoluzione messicana del 1913. Il film era uscito nel 1971, quando gli attentati dell’IRA erano tornati terribilmente attuali. Anche l’autobiografico film Belfast di Kenneth Branagh, uscito recentemente, narra le drammatiche vicende dell’autore bambino, vissute nei vicoli della città abitati da cattolici e protestanti, gli attentati e le violente repressioni delle sommosse.
In realtà Dolores O’Riordan, interpellata su quale valenza politica avesse la sua canzone in relazione al conflitto nordirlandese, ha detto di non aver mai pensato a questo, ma di aver scritto la canzone solo come reazione alla morte di un bambino in Inghilterra a causa dell’attentato di Warrington, e di averla scritta di getto, in meno di 20 minuti. La canzone è dedicata principalmente alla disumanità della violenza: gli zombi sarebbero coloro che non vedono, ormai assuefatti come dei morti viventi, l’insensatezza della violenza senza fine, soltanto capace di «spezzare il cuore di un’altra madre».
Nel testo è stato visto un riferimento alla canzone The Town I Loved So Well scritta nel 1973 dal musicista irlandese Phil Coulter e dedicata alla sua città, Derry, nell’Ulster, uno dei luoghi cardine del conflitto nordirlandese e sede della famigerata Bloody Sunday durante la quale 14 persone furono uccise dall’esercito britannico. Nel testo è presente un verso che cita tanks e guns, carri armati e pistole, come nella canzone dei Cranberries.
Divenuta il più importante successo dei Cranberries, Zombie è stata accostata spesso ad altre celebri canzoni contro la guerra come Imagine di John Lennon e Sunday Bloody Sunday degli irlandesi U2.
Nel 2018 il gruppo metal statunitense Bad Wolves ha realizzato una reinterpretazione del brano a cui avrebbe dovuto prendere parte anche Dolores O’Riordan; la cantante si trovava a Londra per effettuare tale registrazione, quando è deceduta nella sua stanza d’albergo, lasciando orfani i suoi fans in tutto il mondo. E’ significativo il fatto che i giovani russi arrestati per le loro proteste contro la guerra in Ucraina stessero cantando Zombie mentre venivano portati in prigione…e che la giornalista russa che ha coraggiosamente protestato in tv, prima di essere arrestata abbia gridato “non permettete al popolo russo di essere zombificato”.
Patrizia Rossi