Solista o corista ?

Il canto corale è senza dubbio una pratica molto diffusa e divertente. Spesso in coro è più facile vincere la paura di cantare e quindi anche chi non ambisce a ruoli solistici può trovare nel coro un’opportunità per divertirsi senza “esporsi” troppo. In realtà il coro presenta alcune difficoltà non banali che vanno approcciate nel modo corretto e non soltanto “provandoci”. Non è raro infatti trovare ottimi solisti che fanno fatica a cantare in coro, perché richiede una precisione oltre che un “suono” a cui non sono abituati. L’interpretazione personale infatti può a volte mascherare alcune difficoltà di precisione ritmica e di intonazione. Succede quindi che proprio per questa necessità, il direttore di coro assegni delle parti interne più complesse a cantanti più esperti e le parti soliste a coristi meno capaci. Un’eventuale sbavatura del solista è infatti più accettabile che una nota di background stonata (specie se l’armonia è un po’ elaborata).  Quindi i valori in campo in un gruppo vocale o in un coro a volte non sono così evidenti per il pubblico. Per esempio le doti solistiche dei componenti di uno dei gruppi vocali più famosi a livello mondiale i Manhattan Transfer, Janis Siegel a parte, sono direi più che “normali”… eppure a livello di gruppo vocale hanno raccolto tutto il successo che effettivamente meritano.
E allora…  spazio ai coristi !

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