Sono come la mia voce

Come ho avuto modo di sottolineare più volte, lo strumento vocale viene pilotato molto spesso esclusivamente dal nostro istinto. Una delle conseguenze disastrose di questo è l’incapacità del cantante di andare “oltre”, rinunciando a studiare il rapporto con il proprio strumento, quasi non ci fosse più nulla da fare. “La mia voce è così, non posso fare meglio”. Questo è un atteggiamento molto diffuso e applicabile in ogni disciplina, ma forse vale la pena sottolineare che se l’istinto “guida” la nostra voce, al tempo stesso noi “passiamo” attraverso di essa, rivelando ciò che siamo in ogni momento, spesso senza filtri. Per fare un esempio, uno stato di stanchezza fisica o di scarsa motivazione, una difficoltà di carattere psicologico, passa subito attraverso la nostra voce. Certo si può provare a fingere, dissimulare… ma questa è un’altra cosa. Se io “non sto bene” la mia voce lo rivela. E‘ normale che sia così, siamo fatti così… per certi versi è anche un aspetto positivo, ma è un fenomeno che va compreso, se no ancora una volta chiediamo alla nostra voce delle cose impossibili… Uno stato di “calma ideale”, con le giuste motivazioni non è facile da raggiungere e ognuno percorre a questo riguardo le proprie strade, ma non attribuiamo al nostro strumento responsabilità che non ha.

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