Improvvisamente Canto! … su “Vivere sostenibile”

La voce è lo strumento più antico, il più naturale, il più ricco e più versatile, il più completo, profondamente intimo e personale, inimitabile, irrinunciabile!

Noi tutti usiamo la voce dal primo secondo della nostra vita. Nasciamo infatti piangendo e impariamo negli anni un linguaggio che ci permette di dialogare con chi ci sta attorno, ma nessuno ci ha mai detto come usare questo strumento “fantasma” che non si vede e non si può toccare. Per tale motivo la voce è lo strumento più istintivo, ma spesso anche il meno valorizzato perché troppo scontato.
Cantare è un’esperienza che tutti siamo in grado di fare, al di là delle nostre abilità innate. Lasciare che la voce fluisca, dando vita alle melodie più diverse, costituisce un atto di liberazione di una parte di noi che vive attraverso l’interpretazione della canzone stessa. Cantare è liberatorio, sia che si svolga da solisti o in coro. Studi scientifici dimostrano da tempo la potenza terapeutica del canto a tutte le età, dai bambini agli anziani, anche se con scopi ed obiettivi diversi. Le vibrazioni, le risonanze del suono (non solo vocale) portano infatti grandi benefici a chi ascolta abitualmente musica e ancora di più a chi pratica attività canore in prima persona. 
Il canto ha proprietà terapeutiche straordinarie, non solo perché, come scriveva De Cervantes, spaventa le malattie e le fa fuggire, ma anche in quanto contribuisce ad aumentare l’autostima, il benessere e la felicità. Il canto favorisce l’aggregazione sociale e fa bene al cuore, alla respirazione, all’apparato muscolare superiore, alla circolazione sanguigna e alla mente. Pazienti vittime di infarti o di disturbi cardiaci hanno confermato che cantare li ha aiutati nel recupero dalla malattia e cliniche psichiatriche hanno scoperto che fare parte di un coro aiuta in molti casi i ricoverati più dell’analisi junghiana. Credo che i medici dovrebbero inserire nelle loro ricette un antico rimedio naturale: cantare due volte al giorno.
Non tutti sanno però che il canto può essere praticato non solo in modo tradizionale, interpretando canzoni (a prescindere dal genere), ma anche improvvisando in gruppo… creando cioè in tempo reale melodie, ritmi ed armonie estemporanee molto divertenti. Lo strumento vocale racchiude infatti la potenzialità di una piccola orchestra: la risonanza delle 5 vocali può dare vita agli strumenti più naturali, mentre le consonanti possono generare un sorprendente set di percussioni. Con le nostre 2 corde vocali, noi siamo infatti in grado di imitare il suono di svariati strumenti, creando atmosfere molto coinvolgenti, semplicemente sovrapponendo linee vocali ritmiche e melodiche, senza necessariamente essere dei “cantanti”, ma semplicemente “strumenti” a disposizione della Musica. Questa pratica costituisce anche un modo per imparare ad ascoltare ed ascoltarsi, nella ricerca del qui e ora, seguendo Il flusso energetico che si crea nel gruppo, nota dopo nota, respiro dopo respiro. Un’attività in cui ciascuno partecipa secondo le proprie capacità.
L’improvvisazione corale a cappella (cioè senza strumenti) è piuttosto diffusa nei paesi del nord Europa, mentre è ancora piuttosto sconosciuta in Italia. Una modalità di canto divertente, affascinante e liberatoria, che può essere esercitata in gruppi di due o tre persone, così come con un centinaio di coristi o più. Non ci sono limiti, né controindicazioni. Bisogna provare. Farete senza dubbio una bellissima esperienza.
Roberto Demo – “Vivere Sostenibile” – marzo 2017

Musica da canile

… fa bene agli animali e aiuta a farli adottare

Ho letto questo articolo sul quotidiano La Stampa e, visto il mio amore per i quattrozampe, non ho potuto non parlarvene…

L’articolo racconta di come, quattro anni fa, la dottoressa Pamela Fisher, veterinaria di North Canton, in Ohio, abbia creato il Rescue Animal MP3 Project, grazie al quale oltre 1.100 canili e gattili negli Stati Uniti sono stati dotati di un impianto stereo e di un lettore musicale con una playlist di 30 ore.

Zampa-manoMa gli ospiti non ascoltano una musica qualunque: i brani sono stati selezionati pensando al benessere di cani e gatti. E i risultati si vedono: «Gli animali sono più rilassati – spiega la Fisher – e, comportandosi con maggiore naturalezza, vengono anche adottati più facilmente».

Bastano pochi secondi di musica per calmare gli animali, come dimostra un video realizzato proprio dal Rescue Animal MP3 project.

(lo trovate qui http://www.lastampa.it/2015/10/03/multimedia/societa/lazampa/cani-e-gatti-pi-sereni-nei-rifugi-grazie-alla-musica-gu01LEAHMquKFUrl3zox6K/pagina.html)

La compilation è un mix insolito: si passa da Mozart, Beethoven e Chopin a brani strumentali con arpe, pianoforti e violini, ma anche musiche ispirate alla natura e canzoni composte appositamente per il progetto.

Ma perché non usare la radio? Semplice: non funziona altrettanto bene.
Tra voci umane, canzoni troppo rumorose e interruzioni pubblicitarie, gli animali non riuscivano a rilassarsi. In un rifugio per animali del Montana ci sono addirittura due lettori mp3: uno per i cani e uno per i gatti, che, secondo la dottoressa Gunther, veterinaria e volontaria in questo rifugio, hanno anche dei brani preferiti. E lo fanno capire benissimo: «Quando parte una canzone che gli piace particolarmente, vanno a sedersi il più vicino possibile alle casse».

Aggiungo io: che meravigliosa dimostrazione di come gli animali posseggano sensibilità e intelligenza e di quali effetti immediati possa avere la musica sulle emozioni (di esseri non razionali e quindi anche sulla nostra parte “animale”)!

Dunque ancora una volta: che potere ha la musica!

PM

Cantare in coro? Come lo yoga fa vivere (e respirare) meglio

Una nostra amica ha bocche su nerocondiviso poco tempo fa su Facebook un interessante articolo de La Stampa, che riassumo qui per voi.

Il titolo è di per sé già molto eloquente…

Cantare in coro allunga la vita, riduce lo stress e ha per l’organismo umano gli stessi benefici di una lunga seduta di yoga: è stato scientificamente provato da una meticolosa ricerca dell’università di Goteborg, in Svezia.

Gli scienziati hanno monitorato le reazioni dell’organismo di un gruppo di giovani coristi e hanno fatto una scoperta sorprendente: i loro battiti del cuore si sincronizzavano già dopo le prime note. Cantare insieme produce inoltre un effetto calmante molto simile a quello dello yoga, dovuto al controllo della respirazione che il canto richiede.

«Il canto – ha spiegato il professor Bjorn Vichoff, responsabile della ricerca – è una forma di respirazione controllata, che in sostanza come lo yoga insegna ai polmoni a respirare meglio».

I benefici dovuti a una buona ossigenazione sono numerosi: si riduce lo stress, ci si rilassa, si rafforza il sistema immunitario, si attenua la fatica, si migliora l’umore…

Il «Journal of Music Therapy» ha elencato già nel 2004 un consistente elenco di terapie musicali che possono essere adottate negli ospedali e negli ospizi, semplicemente convincendo i pazienti a cantare insieme. Alcune malattie senili, come la demenza, possono essere combattute organizzando un coro serale, che abitua i pazienti a ricordare le parole e i tempi dei brani. La Yale University, a sua volta, ha svolto una ricerca nel Connecticut, dimostrando che nelle cittadine che avevano un coro l’età media della popolazione era sensibilmente più alta.

Ma ci sono altri benefici, di carattere psicologico, che derivano dal cantare insieme. Nel coro non c’è spazio per il narcisismo, chi fa sentire troppo la propria voce viene ripreso… Stare nel gruppo ti protegge e ti rilassa, e i migliori cori sono quelli nei quali non emergono mai singole voci e il canto è un insieme armonico. Nel complesso quello che si crea è un gruppo omogeneo e solidale.

Forse anche per questo c’è uno stretto legame tra l’abitudine a cantare insieme e la coesione dei cittadini di un Paese.

Insomma, aggiungo io, ci sono solo pro e nessun contro a cantare in un coro, quindi…Venite a cantare con noi!!!

PM

Per chi volesse leggere l’intero articolo, ecco qui il link:

http://www.lastampa.it/2013/07/17/societa/cantare-in-coro-come-lo-yoga-fa-vivere-e-respirare-meglio-Qd3Uw0YGAQOTXFx8NvC80N/pagina.html

 

Miele e limone

Miele e limoneAbbiamo parlato qualche settimana fa dei diversi rimedi ai quali possiamo ricorrere, soprattutto durante la brutta stagione, per tamponare raffreddori, mal di gola e raucedini. Una delle soluzioni più gettonate è rappresentata da miele e limone, che parrebbero funzionare bene. In effetti l’utilizzo di questi alimenti risale agli Egizi ed ai Greci che li usavano per scopi salutari. Il miele infatti  è ricco di ingredienti nutrienti quali ferro, manganese, potassio, rame, calcio, sodio, fosforo, alluminio, e magnesio… più scuro è il miele, più è ricco di queste sostanze. Il limone invece è conosciuto per le sue proprietà disinfettanti, inoltre contiene pectina che agisce contro le tossine, vitamina C in grande quantità oltre a potassio, calcio e magnesio. La combinazione di miele e limone intensifica quindi le proprietà anti microbiche e anti ossidanti, rinforzando il sistema immunitario. Detto questo però, bisogna fare attenzione alle dosi con cui per esempio il limone viene assunto: troppo limone può irritare la gola. Senza dubbio però l’assunzione di miele e limone per esempio in acqua tiepida, agevola la circolazione dei tessuti del cavo orale e favorisce il riassorbimento di edemi, gonfiori e infiammazioni. Una buona idratazione è comunque alla base della salute delle corde vocali… l’acqua è per le corde un po’ come “l’olio del motore”.
Il cantante e chiunque usi la voce in modo intenso e continuativo, deve però fare molta attenzione all’origine delle proprie raucedini, perché queste sono spesso gli effetti di un utilizzo eccessivo dello strumento vocale o di una tecnica errata. In questo caso, più che miele e limone è consigliabile un bel corso approfondito di canto!

Mali di stagione 2

L’ articoletto dal titolo “Mali di stagione” apparso nell’ultima newsletter e il commento di una lettrice (grazie per lo stimolo sia a lei che a Roberto) hanno suscitato in me il desiderio di scrivere due righe sull’argomento.

E’ molto accesa a volte la discussione, in ambito medico, fra i sostenitori delle terapie “convenzionali” e chi invece si schiera a favore della medicina “alternativa”, soprattutto per quanto riguarda temi delicati quali la cura dei tumori e di malattie degenerative gravi (ma non è questo il luogo adatto per una discussione di questo tipo, oltre a non avere io sufficienti competenze per pronunciarmi).

Per i cosiddetti mali di stagione, invece, non solo le erboristerie, ma anche le farmacie e le parafarmacie – regno per eccellenza della medicina convenzionale – sono fornite di ogni tipo di rimedio “naturale” (anche se dipende dalla definizione che diamo alla parola naturale).

Personalmente ho sempre cercato di evitare di assumere medicinali se non quando proprio non se ne poteva fare a meno, ma ho anche sempre messo in conto il rischio di una convalescenza un po’ più lunga (non essendo cantante di professione posso permettermelo).
Prediligo quindi i “rimedi della nonna” e gli aiuti che offre Madre Natura (tisane, fitoterapici, caramelline a base di propoli ed erbe, ecc…) ed ecco di seguito un breve elenco di cosa si può fare (o non fare) per prevenire (prima di tutto) e contrastare (se è il caso) raffreddori, mal di gola, mal di testa, …:

  • Curare l’alimentazione (mangiare di meno e bere di più), evitando i cibi che favoriscono l’infiammazione (latticini, carni rosse, zuccheri concentrati e farine troppo raffinate) e prediligendo cibi che invece rafforzano il sistema immunitario (cereali integrali, legumi, verdura e frutta di stagione, semi oleosi, alghe, zenzero, aglio,…)
  • Dormire un sufficiente numero di ore per notte (l’affaticamento e lo stress fisico/emotivo/mentale abbassano le naturali difese dell’organismo e ci rendono più vulnerabili agli attacchi esterni) e fare un esercizio fisico moderato, ma costante
  • Cercare di essere felici e prendere la vita con il sorriso ogni giorno (stesso discorso di affaticamento e stress del punto precedente)

 

  • Propoli in caramelle, spray, gocce
  • Suffumigi con olio essenziale di Eucalipto (3-4 gocce in 1 L di acqua bollente) o bicarbonato o aceto di mele
  • Gargarismi con acqua e sale (1 cucchiaio su 240 ml di acqua tiepida) o aceto di mele
  • Tisana allo zenzero (radice fresca) per gargarismi o da bere
  • Infuso di santoreggia (pianta utilizzata in cucina) o di cannella/salvia/maggiorana.
  • Tisane con erisimo e altre piante (da solo è amarissimo!!)
  • Il succo di limone, diluito in poca acqua tiepida o fredda, da bere dopo aver effettuato i gargarismi (è buona abitudine, come prevenzione a 360°, assumere il succo di mezzo limone ogni mattina, appena svegli, 20 minuti prima di colazione)
  • Preparato a base di curcuma e miele (100 g di miele, 1 cucchiaio di curcuma in polvere, da mescolare bene e da assumere ai primi segnali di raffreddamento, per pochi giorni, vedi link sotto).

Qui ci sono alcuni link (fra i tanti) a siti web dove si possono trovare informazioni utili:

http://www.aamterranuova.it/Medicina-Naturale/Affrontare-il-mal-di-gola

http://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/9384-rimedi-naturali-mal-di-gola

http://ambientebio.it/curcuma-e-miele-potente-antibiotico-naturale-contro-freddo-e-mal-di-gola/

 

Leggete e informatevi, cercando in rete o chiedendo a esperti, confrontate i dati raccolti e fatevi la vostra idea!

Per sintomi gravi, però, rivolgetevi al vostro medico di fiducia!

PM

Suonare uno strumento porta grandi benefici al cervello

Una mia allieva mi ha consigliato di guardare questo video sui benefici che la musica ed in particolare suonare uno strumento, procura al nostro cervello … grazie Lucia!

Cosa vuol dire improvvisare ?

frase AnonimoChiedo sempre a chi viene per la prima volta ad un incontro di “Improvvisamente Canto!” cosa significa improvvisare. Ho raccolto ormai un discreto numero di definizioni, ma c’è sempre qualcuno che riesce un po’ a sorprendermi per quello che dice e per come lo dice. Sintomo del fatto che evidentemente improvvisare è una azione per la quale le persone si sentono coinvolte in modo molto diverso, chi più tecnico, chi più psicologico o metafisico. Sarei felice di ricevere da voi le vostre definizioni … le più interessanti (con il vostro permesso) verranno pubblicate nelle prossime uscite di “Passa Parola” .
Per dare il via all’elenco, potremmo dire che improvvisare è creare in tempo reale, è avere fiducia, è vincere la paura dell’infinito, è aggiungere quello che manca, è condividere, è dare vita ad una parte di sè, è liberarsi…
Aspetto le vostre definizioni e considerazioni.

Aloha !

Sono tornato ormai da quasi due settimane da “All The Way In”, il corso di improvvisazione corale a cappella con Rhiannon nell’isola grande delle Hawaii. Questa è la prima delle tre settimane previste (a fine giugno andremo in Olanda e ad ottobre a Roma). Esperienza davvero esaltante! 18 coristi in rappresentanza di 4 continenti (mancava solo l’Oceania) per un “delirio” di improvvisazioni continue in varie forme e modalità. Grande esperienza anche dal punto di vista umano: il gruppo si è immediatamente rivelato unito, molto solido e motivato nel seguire i consigli di Rhiannon. Molto di più di un corso di improvvisazione, almeno per come si può immaginare un corso di canto. Infatti l’obiettivo dell’intero corso va ben oltre la tecnica ed il metodo, ma ha come fondamentale punto di partenza la creazione di un gruppo in cui ci si possa sentire “accolti” e quindi liberi di potersi esprimere senza paure o vergogna. Sì perché l’improvvisazione libera ha bisogno più che mai di libertà assoluta. Ci si deve affacciare verso l’ignoto con fiducia, senza paura. Qualcosa deve succedere… e “qualcosa” in effetti succede sempre… e questo “qualcosa” è quasi sempre una musica mista a sillabe e parole immerse in un’atmosfera incredibilmente avvolgente, tanto profonda, quanto ipnotica e onirica. Basta lasciarsi andare… come stare in equilibrio su un filo sospeso senza rete, ma con la certezza che non si cadrà, perché ci si sostiene reciprocamente. Questo è un magnifico gioco di squadra che al di là del corso e degli obiettivi da raggiungere da un punto di vista musicale (vedremo cosa succederà ad ottobre a Roma…) è indubbiamente un ottimo allenamento per come interpretare la vita di ogni giorno, con più fiducia verso gli altri e verso se stessi.

Ridere fa bene …

Si sa che ridere fa bene: ci rilassa, allenta le nostre tensioni e le nostre preoccupazioni.
Ma la risata ha anche un effetto positivo sulla nostra voce. Essa infatti permette alle false corde di allargarsi e di aumentare lo spazio immediatamente sopra le corde vocali, permettendo un migliore funzionamento delle corde stesse, un minore affaticamento e la produzione di un suono più ricco di armonici. Questo è il principio della “retrazione” secondo il metodo VoiceCraft (o Estill Voice International).

Rimandando a più avanti un approfondimento più tecnico, vi consiglio di andare a vedere questo video davvero esilarante!  … Si potrebbe anche usare come “riscaldamento” prima di iniziare a cantare…

http://www.youtube.com/watch?v=YdQnuqFlD7U